venerdì 13 aprile 2012

Regola n.1




Sssiore e sssiori, salve a tutti!
"Il decalogo del fashion blogger" nasce con l'intento di aiutare quelle povere anime in pena che, come me, hanno deciso di diventare blogger.


Iniziamo con una premessa.



Da piccola non ho mai sognato di fare la ballerina nè l'astronauta come i miei coetanei dell'epoca speravano.
Non ho mai minimamente pensato di fare la professoressa nè la dottoressa.
Odiavo la matematica e il latino.
(Alcune volte sogno ancora il professore che mi mette in castigo dietro la lavagna, 
povera cucciola!)
Adoravo, pero', educazione artistica... ah, quanto l'adoravo.
Sentivo il genio ribelle dentro me che scalpitava appena entrava la maestra in classe.
Ero un po' il Van Gogh della 5 C: brava e geniale, ma totalmente incompresa in vita... l'unica differenza è che avevo, e ho tutt'ora, entrambe le orecchie.
Ricordo ancora i pomeriggi passati con mia madre accanto ad una tazza di thè e biscotti a disegnare bambole e vestiti. Non mi piaceva disegnare i corpi, a quello ci pensava lei, io coloravo e dipingevo pezzi di sartoria di alta classe: gonnellone di tulle e pizzi, cappelli a falda larga e scarpe con intrecci strani che oggi indosserebbe volentieri Lady Gaga.

Perchè sto parlando di quando ero gggiovane?
Che fondamentalmente venepuòfregaraltamente, I know.
Ah sì... okay, ci sono. 
 Dicevo... da piccola l'unica cosa che desideravo era disegnare.
Disegnavo anche sulle finestre della cucina, del bagno e del salone con quei colori che poi, una volta seccati, si alzavano e tadààà il risultato era una casetta con alberello annesso fatti di pellicola colorata.
Tutto ciò, per dire che (facciamola breve) volevo fare la stilista.

E allora cosa si fa? 
Si annuncia tutto ai genitori.
"Mamma, Papà e sorella, io vado a Milano, baci e abbracci"
ricordo che le mie parole furono più o meno queste.
Invece, ricordo perfettamente le parole di mio padre
"Non penso proprio, tu continui giurisprudenza a Napoli"
e le parole di mia madre
"Lucy, stai scherzando, vero? Che ti manca? Non stai bene qui?"
mia sorella
"No dai e io a chi rubo i vestiti?"
e le mie
"No no, io vado, ciao"
...
Fatto sta che dopo un mese di bronci e capricci, di spiegazioni e promesse, io a Milano ci sono andata, e sono stata felicemente iscritta all'Istituto Marangoni.
Stilista, penserete voi.
E invece no. 
I posti per quel corso erano finiti, quindi ho ripiegato su un "Fashion styling" che poi fa tanto figo e impari anche ad usare la macchina fotografica e tutti quei programmi di Adobe.

Ci siamo divertiti e abbiamo imparato come si sta e cosa si fa dietro ad un obiettivo, 
e a nostro dispiacere, anche davanti. 
Abbiamo sfogliato migliaia di riviste, fatto milioni di ricerche su trend di stagione (che non andavano mai bene al mio caro professore adorato)  e imparato ad usare Photoshop, Illustrator e studiato storia del costume.










 Eccomi alle prese con lo shooting 
"Sex and the City"
 cioè mica pizza e fichi, roba di un certo spessore, mie care, eh!







nb. notare lo sguardo ammaliante, sembro proprio la sorella di Carrie, no?
(La mia amica Monica, detta Fiska,  direbbe "Sembri la sorella" e basta... ma vabè, particolari!)



La premessa si sta facendo lunga... io continuerei ore ed ore, vi racconterei proprio tutto, anche a che ora avevamo pausa pranzo e quante volte andavo in bagno, il professore di storia dell'arte che era un gran mattacchione e dei negozi fighissimi che avevamo proprio sotto, a destra, di fronte e a sinistra della scuola, ma il punto è un altro. 
Il punto è che: IO VOGLIO DIVENTARE UNA BLOGGER.
Ecco.

Una blogger di successo, una di quelle che viene invitata a tutti gli eventi, a tutti i party, che deve presenziare e scattare foto a gogo, che deve dettare tendenza, che appena dice "A" tutti devono restare a bocca aperta, che quando passa ha bisogno del tappeto rosso per non rovinare la suola di zio Chris.

Insomma, perchè secondo voi ho investito tempo e, soprattutto denaro, in una scuola di moda se non per questo motivo? Eh? Perchè? 

Quindi, oggi, io e voi stringiamo un patto di alleanza.
Di quei patti che fanno i bimbi nei film americani, un patto di sangue.
Ci terremo per mano e per Ipad, parleremo e ci daremo consigli su cosa è giusto e cosa meno per diventare una SUPERFIGHISSIMABLOGGER.
Perchè se LEI può, tutti può.




La regola che pare al momento sia nella top ten è:
FOTOGRAFARSI in ogni luogo e in ogni momento,
come direbbe Valerio Scanu-riccioli d'oro: in tutti i fiumi e in tutti i laghi.
Di fondamentale importanza, ripeto di fondamentale importanza è
NON avere mai lo stesso indumento (o outfit che fa più professionale) anche durante l'arco della giornata. Tra uno scatto ed un altro bisogna assolutamente fare il cambio abito,
tipo Belen-farfallina colorata a Sanremo.

Detto ciò
Via con i CLICK, vai con WANNABE e in bocca al lupo a me!



4 commenti:

Lo so che vuoi dirmi qualcosa... sono tutt'occhi!